In questa stessa settimana, vent'anni fa, nasceva Java Enterprise. Il 12 dicembre 1999 la piattaforma Java 2 Enterprise Edition (J2EE) venne introdotta, con la versione 1.2. Questa soluzione si basava su un'esperienza pluriennale in ambito di sistemi aziendali distribuiti, come lo standard CORBA, che offre un'architettura per consentire la comunicazione tra componenti ubicati su nodi diversi, e nell'ambiente di calcolo distribuito (DCE). Con il suo avvento, Java segna gli albori di una tecnologia che sarebbe diventata il fulcro dello sviluppo applicativo aziendale.
Java Enterprise è stata realizzata tenendo sempre a mente il concetto di “write once, run anywhere”, caposaldo del linguaggio di programmazione che le è proprio, estendendone neutralità e portabilità e aggiungendo un set di specifiche su misura per la realizzazione di applicazioni su larga scala. Ecco perché Java Enterprise si è rivelata un'opzione interessante per gli sviluppatori, che hanno potuto approfittare di affidabilità, velocità, efficienza e semplicità di utilizzo per lo sviluppo di livello enterprise.
Il linguaggio Java viene ancora oggi considerato estremamente popolare da fonti eminenti a livello globale, come il RedMonk Programming Language Rankings, il TIOBE Index, il GitHub’s State of the Octoverse e lo Stack Overflow Developer Survey. Vanta inoltre un'adozione massiccia, da parte di milioni di sviluppatori, sugli ecosistemi più vari. Crediamo che fornire questo contesto sia importante per comprendere i principali fattori che hanno contribuito alla longevità della piattaforma Java Enterprise.
Malgrado il successo ottenuto, il percorso per raggiungerlo non è sempre stato semplice, e ancora oggi restano irrisolti alcuni interrogativi su come la piattaforma Java, ora nota come Jakarta EE, possa continuare la sua evoluzione nell'era del cloud native.
In questo mese non vogliamo solo festeggiare i 20 anni di Java Enterprise, ma anche dare uno sguardo alle innovazioni più rilevanti, proposte dalla community che utilizza e contribuisce allo sviluppo della piattaforma.
Indicheremo solo tre delle soluzioni che, a nostro giudizio, hanno giocato un ruolo fondamentale nell'evoluzione di Java Enterprise: elencare tutte le innovazioni che si sono susseguite richiederebbe troppo tempo. Inoltre, queste tecnologie si sono distinte per aver influenzato lo sviluppo applicativo aziendale negli anni, facendo crescere e migliorando sistemi, procedure o approcci esistenti, partendo da altri strumenti, oppure gettando da zero le fondamenta per innovazioni nell'ambito dello sviluppo di applicazioni.
Senza ulteriori indugi, ecco le nostre preferite:
Contexts and Dependency Injection (CDI)
Questo framework festeggia un importante traguardo questa settimana. "Contexts and Dependency Injection for the Java EE platform" è stato presentato per la prima volta nella versione di Java EE 6 il 10 dicembre 2009, quindi oggi compie 10 anni.
Al momento del suo rilascio, CDI rappresentava un metodo totalmente nuovo per la gestione dei componenti distribuiti su livelli applicativi diversi, offrendo così agli sviluppatori maggiori flessibilità e controllo sull'intera piattaforma Java EE. CDI consente inoltre agli sviluppatori di realizzare applicazioni più robuste e sicure, aggiungendo ulteriori vantaggi ai metodi di inserimento delle dipendenze.
Java Persistence API (JPA)
La specifica JPA è stata creata per offrire agli sviluppatori un metodo semplice e coerente per definire e gestire i dati delle applicazioni Java. Si tratta di una soluzione importante per mantenere lo stato di oggetti di business chiave e sviluppare applicazioni aziendali. L'introduzione dell'API ha rappresentato per gli sviluppatori la possibilità di utilizzare un modo più semplice e standardizzato di affrontare la persistenza e l'introduzione di una maggiore flessibilità per l'implementazione dei livelli ORM (object-relational mapping).
Gli strumenti ORM come Hibernate svolgono un ruolo importante in JPA, poiché consentono di mappare dati da oggetti a modelli relazionali, alternandoli dall'applicazione al database.
Servlet
I servlet, in pratica, consentono agli sviluppatori di applicare caratteristiche dell'infrastruttura core del server applicativo (ad esempio velocità, affidabilità e protezione) alle applicazioni realizzate per essere eseguite su quello stesso server. Di conseguenza i servlet si sono rivelati cruciali nell'adozione di Java, da parte delle aziende, per i carichi di lavoro delle applicazioni mission-critical. Grazie alle API servlet Java, gli sviluppatori sono stati in grado di realizzare servizi portatili, dinamici e non dipendenti dalla piattaforma, pensati per soddisfare specifiche richieste di business.
Con il loro equilibrio perfetto fra semplicità e funzionalità offerte, numero di framework gestiti e quantità di implementazioni generate nel corso degli anni, le API servlet concludono il nostro elenco di innovazioni degne di nota.
Continua a seguirci nella nostra esplorazione dei due decenni di Java Enterprise, da J2EE a Java EE fino a Jakarta EE, leggendo la serie di articoli, sul blog di Red Hat, che offre una sintesi dei momenti più significativi, le riflessioni di colleghi, membri della community ed eminenti esponenti del settore, e le previsioni sul futuro della piattaforma.
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