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Come automatizzare le migrazioni con Red Hat Ansible Automation Platform

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Red Hat® Ansible® Automation Platform consente di automatizzare uno dei processi più lunghi e problematici per il reparto IT: la migrazione.

La migrazione è un processo in cui l'infrastruttura IT passa da una tipologia di hardware o software a un'altra. Questo può implicare il passaggio da un'infrastruttura fisica a una virtuale, da un ambiente virtuale al cloud, da un ambiente cloud ai container o qualsiasi altra combinazione. Può anche richiedere l'adozione di sistemi operativi o programmi software diversi. 

In questo articolo parleremo di migrazione delle applicazioni e di come utilizzare Red Hat Ansible Automation Platform per automatizzare tale processo risparmiando tempo e denaro, ed evitando i problemi tipicamente associati alla migrazione. 

In genere, la migrazione manuale di qualunque servizio o applicazione  è un processo complicato, ad alto rischio di errore e difficile da ripetere in modo coerente, che include in genere una serie di operazioni da svolgere, ad esempio:

  • Deployment di server in un ambiente
  • Configurazione dei sistemi operativi, rispettando le checklist e le linee guida di deployment aziendali
  • Modifica di singole configurazioni come necessario per garantire il corretto funzionamento di tutti i sistemi
  • Questo processo deve essere ripetuto per ogni singolo ambiente, applicazione, deployment e così via.

Tutte queste operazioni devono essere ripetute manualmente moltissime volte, aumentando la probabilità di errore. Ogni amministratore di sistema può utilizzare metodi e strumenti diversi, introducendo incoerenze fra le applicazioni a mano a mano che vengono migrate.   

Sul lungo periodo, questo approccio alla migrazione risulta inevitabilmente inefficiente. Ogni deployment presenta caratteristiche uniche e deve essere gestito separatamente, definito ed eseguito una volta sola, pertanto non è ripetibile.

Inoltre, poiché tutte le ripetizioni manuali sono simili fra loro, si finisce inevitabilmente per confondersi e commettere qualche errore, ma questo significa tornare sui propri passi, trovare il problema, risolverlo, trovare tutte le altre occorrenze dell'errore e correggere anche quelle. 

Poiché il processo di migrazione comporta tutte queste attività manuali e piccole differenze, eseguire un upgrade per sfruttare tutti i vantaggi di una nuova tecnologia innovativa (come i container o l'edge computing) è veramente difficile e desta notevoli preoccupazioni.  

Infatti, parlando con i team operativi, noterai probabilmente che vengono presi in considerazione solo i problemi più gravi, trascurando tutto il resto.  Tutte le richieste sono reattive, anziché proattive, e questo determina inevitabilmente un accumulo di lavoro arretrato.

Per fortuna, implementando la migrazione automatica puoi semplificare enormemente il processo di migrazione, completarlo più rapidamente e liberare il personale affinché possa concentrarsi sui problemi più importanti.

Meglio ancora, con Red Hat Ansible Automation Platform il processo di automazione della migrazione può essere suddiviso in tre fasi: definizione, deployment e rilevamento.

Con questo approccio, si automatizzano per primi i processi più semplici, per verificare che funzionino e apportare le correzioni necessarie, quindi, dopo aver acquisito sicurezza e compreso tutte le piccole differenze fra i vari sistemi o processi, si riapplica più volte quanto appreso senza essere costretti a ricominciare ogni volta da zero o apportare modifiche non necessarie.

  • Definizione: occorre identificare separatamente ogni singolo componente da automatizzare, tenendo conto anche dell'ordine o del processo, quindi combinare il tutto in un Ansible Playbook (i playbook verranno descritti in maggior dettaglio nella sezione successiva).
  • Deployment: le definizioni e le automazioni dei componenti devono essere utilizzate per eseguire un deployment e testarlo come necessario.
  • Rilevamento: al termine di ogni automazione occorre testare l'app o il software implementato, per rilevare eventuali carenze. A questo punto puoi tornare indietro e ridefinire ogni specifico aspetto, per poi ricominciare questo ciclo in tre fasi, che diventa sempre più veloce mano a mano che impari a identificare ciò che non funziona e a risolvere ogni problema a mano a mano che emerge.

È importante ricordare che non è indispensabile che tutto si svolga perfettamente fin dall'inizio. Puoi adattare, correggere e perfezionare il processo strada facendo, in modo da renderlo più fluido, dettagliato e accurato possibile.  

L'automazione non deve essere eseguita necessariamente tutta insieme.  Implementare l'automazione per piccoli incrementi, utili a ogni singolo membro del team, è molto meglio che affidarsi completamente a uno o due ingegneri che controllano l'intero processo.  L'automazione deve essere un obiettivo comune, da raggiungere con il contributo di tutti e a vantaggio di tutti. 

Deve trattarsi di un'evoluzione continua, che consente di imparare lungo il percorso, finché l'intera migrazione non viene completata e automatizzata. In questo modo, quando sarà necessario eseguire la migrazione successiva, avrai molte meno cose da fare. Potrai passare ai nuovi ambienti in molto meno tempo, sfruttando le ultime tecnologie a mano a mano che vengono introdotte. Gli aggiornamenti e i miglioramenti incrementali vengono condivisi da tutti gli amministratori di sistema, anziché essere riservati a una sola persona.  

Dopo aver definito tutti i componenti e i passaggi del processo di migrazione, puoi inserirli in un playbook ripetibile e iniziare ad applicarlo al nuovo ambiente. 

Gli Ansible Playbook consentono di registrare ed eseguire attività di configurazione, deployment e orchestrazione, offrendo una soluzione semplice, ripetibile e riutilizzabile per gestire la configurazione ed eseguire il deployment di più sistemi, registrando efficacemente il processo di migrazione e ripetendolo come necessario. 

L'automazione con Red Hat Ansible Automation Platform garantisce iterazioni e ripetizioni rapide, permettendo di identificare e risolvere molto più velocemente gli eventuali problemi e carenze del processo. 

Dopo aver definito tutti gli aspetti (configurazione di infrastruttura, applicazioni, firewall e così via) utilizzando lo stesso processo, è molto più semplice rimuovere un componente e sostituirlo con un altro (ad esempio, si può rimuovere la parte dell'infrastruttura utilizzata per il deployment di una macchina virtuale Amazon e sostituirla con una macchina virtuale Rackspace). 

Puoi eseguire il deployment in modo semplice e rapido indipendentemente dal tuo modello di sviluppo, e questo è fondamentale per semplificare la migrazione. Il processo risulta molto più fluido, e questo consente di raggruppare i vari componenti del sistema e spostarli dove necessario. 

Ecco alcune cose importanti da ricordare:

  • Assicurati di includere tutti i componenti e i processi.
  • Evita il più possibile di intervenire manualmente sui sistemi, ma automatizza tutto quello che puoi.
  • Non arrenderti e non scoraggiarti. Inizia ad automatizzare i processi più semplici, una o due operazioni che ripeti di frequente sempre allo stesso modo, per aumentare il tempo a tua disposizione. 
  • La migrazione è incentrata sulla ripetibilità. Più cose riesci a ripetere, più diventa facile spostare i singoli processi in posizioni diverse.
  • Considera tutte le dipendenze. Possono essere presenti più dipendenze che ti legano all'ambiente locale, come un'app web che deve essere spostata ma che dipende da un database difficile da spostare.

Red Hat Ansible Automation Platform offre tutti gli strumenti necessari per implementare l'automazione a livello di intera azienda, oltre alla formazione, alle certificazioni e al supporto necessari per iniziare e continuare a utilizzare questo motore. Sono disponibili vari corsi di formazione e certificazioni, oltre alla Red Hat Learning Subscription, che puoi provare gratuitamente per 7 giorni. Guarda questo video per capire come funziona Red Hat Ansible Automation o visita la pagina del prodotto per approfondimenti.

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