Panoramica
Il cloud pubblico è un pool di risorse virtuali (sviluppate utilizzando hardware proprietario gestito da un'azienda esterna), di cui è possibile eseguire automaticamente il provisioning e l'assegnazione tra più client mediante un'interfaccia self service. È un modo diretto per adeguare i carichi di lavoro che presentano fluttuazioni impreviste nella richiesta.
In genere, anziché essere installati come soluzioni per infrastrutture standalone, i moderni cloud pubblici vengono distribuiti come una combinazione di ambienti diversi che garantisce livelli superiori di sicurezza e prestazioni, costi inferiori e una più ampia disponibilità di infrastrutture, servizi e applicazioni.
Chi fornisce i cloud pubblici?
Chiunque può fornire un cloud pubblico: sono migliaia i provider presenti in tutto il mondo. Tuttavia, quelli più grandi e diffusi oggi sono Alibaba Cloud, Amazon Web Services (AWS), Google Cloud, IBM Cloud e Microsoft Azure.
Come funzionano i cloud pubblici?
Nella loro configurazione, cloud pubblici e privati sono sostanzialmente uguali. Entrambi utilizzano una serie di tecnologie per virtualizzare le risorse in pool condivisi, aggiungere un livello di controllo amministrativo su tutto e creare funzioni self service automatizzate. Nel loro complesso, tali tecnologie costituiscono un cloud: privato se ha origine da sistemi dedicati alle persone e gestiti dalle persone che li utilizzano, pubblico se è offerto come risorsa condivisa a più utenti. Il cloud ibrido è una combinazione di due o più ambienti cloud interconnessi, pubblici o privati.
Affinché il cloud funzioni, i tanti componenti che lo costituiscono non devono solo integrarsi tra loro, ma anche integrare tutto l'IT esistente dei clienti, che è poi l'aspetto che consente il funzionamento ottimale dei cloud pubblici. Ed è la tecnologia forse più trascurata di tutte, ovvero il sistema operativo, a garantire questa solida interoperabilità tra le risorse. Il software di virtualizzazione, gestione e automazione che costituisce i cloud si basa sul sistema operativo, la cui coerenza, affidabilità e flessibilità determinano direttamente la solidità delle connessioni tra risorse fisiche, pool di dati virtuali, software di gestione, script di automazione e clienti.
Quando un sistema operativo è open source e progettato per le aziende, l'infrastruttura che sostiene il cloud pubblico non sarà soltanto affidabile al punto da rappresentare una base solida, ma anche abbastanza flessibile da agevolare la scalabilità. Per questa ragione 9 dei 10 cloud pubblici principali vengono eseguiti su Linux e Red Hat Enterprise Linux è la distribuzione commerciale Linux più utilizzata nei cloud pubblici come Microsoft Azure.
Come posso usare i cloud pubblici?
Forse il cloud pubblico è quello con il deployment più semplice: i cloud pubblici consentono ai clienti di corrispondere a un provider di cloud pubblico una tariffa oraria o per byte, per ottenere accesso alle risorse, alle piattaforme o ai servizi di cui necessitano, in qualsiasi momento. L'infrastruttura, la pura potenza di elaborazione, lo storage o le applicazioni basate sul cloud vengono virtualizzati dall'hardware in possesso del fornitore, inseriti nei data lake, orchestrati dai software di gestione e automazione e trasmessi al client via Internet o mediante una connessione di rete dedicata.
Facciamo un esempio. Il cloud computing è il risultato di un'infrastruttura sviluppata meticolosamente, così come i servizi pubblici che forniscono elettricità, acqua e gas sono il risultato di anni di sviluppo delle infrastrutture. Il cloud computing viene reso disponibile mediante connessioni di rete, allo stesso modo in cui le utilità pubbliche sono state rese disponibili mediante le apposite reti di distribuzione.
I proprietari di immobili e gli affittuari non sono proprietari dell'acqua di cui usufruiscono, non supervisionano le operazioni presso l'impianto che genera l'elettricità che alimenta i loro apparecchi e non determinano in che modo viene acquisito il gas che riscalda le proprie case. I proprietari di immobili e gli affittuari sottoscrivono un accordo, usano le risorse e pagano per quanto viene utilizzato in un determinato periodo di tempo.
Il cloud computing pubblico funziona in modo molto simile. I clienti non possiedono i gigabyte di storage che usano, non gestiscono le operazioni presso la server farm in cui è attivo l'hardware e non determinano in che modo le loro piattaforme, le applicazioni o i servizi cloud vengono protetti o gestiti. Gli utenti del cloud pubblico sottoscrivono semplicemente un accordo, usano le risorse e pagano per quanto viene utilizzato.
Il cloud pubblico negli ambienti ibridi
Le aziende adottano sempre meno distribuzioni cloud esclusivamente pubbliche o private e più ambienti ibridi che includono bare metal, virtualizzazione, infrastrutture cloud pubbliche e private. In questo modo i vantaggi di ciascun ambiente possono ridurre al minimo gli svantaggi di un altro.

Ad esempio: immagina un'azienda che esegue tutti i carichi di lavoro su un cluster virtuale. Quel cluster funzionerebbe a piena capacità, causando tempi di risposta troppo elevati e una moltitudine di chiamate o ticket ai team operativi da parte di proprietari di applicazioni arrabbiati. Tale situazione può essere risolta eseguendo il roll out di un altro cluster virtuale e automatizzando il bilanciamento del carico di lavoro tra i due. Si crea, così, un ambiente ibrido.

L'azienda potrebbe espandere il proprio portafoglio di infrastrutture per includere un cloud privato Infrastructure-as-a-Service (IaaS), come Red Hat® OpenStack® Platform. I carichi di lavoro che non necessitano di essere eseguiti sull'infrastruttura virtuale possono essere trasferiti nel cloud privato IaaS. Ciò consente di risparmiare e di incrementare l'uptime dei carichi di lavoro.

Affinché gli utenti cloud distanti migliaia di chilometri ottengano tempi di risposta più brevi, l'azienda può posizionare alcuni carichi di lavoro su cloud pubblici nelle regioni vicine. In questo modo è possibile controllare i costi e mantenere un'alta disponibilità.
Perché scegliere le soluzioni Red Hat
Perché la maggior parte delle aziende non può permettersi di concentrare il 100% delle proprie attività in un singolo ambiente, che sia pubblico o privato. Tuttavia, anche in un ambiente ibrido, gli sviluppatori non possono interrompere la migrazione dei carichi di lavoro per risolvere problemi di incompatibilità tra le interfacce di programmazione delle applicazioni (API) e i framework. Gli sviluppatori devono poter contare sul fatto che le proprie applicazioni continueranno a funzionare in qualsiasi ambiente, che è il principale obiettivo di una strategia di cloud ibrido e aperto.
Includendo il cloud pubblico nella tua strategia di cloud ibrido, potrai contare sul nostro ecosistema, che include centinaia di provider di servizi e cloud certificatiRed Hat®. Abbiamo persino progettato la nostra piattaforma container come servizi cloud con i principali provider cloud, edizioni dei servizi cloud Red Hat OpenShift, così puoi realizzare, distribuire e garantire la scalabilità delle applicazioni cloud native in un cloud pubblico. È tale coerenza a vincolare correttamente gli ambienti ibridi, consentendoti di adottare la strategia cloud più adatta ai tempi e alle esigenze della tua azienda.