Red Hat entra nell’Open Compute Project di Facebook per migliorare l’efficienza nei data centre

Red Hat, Inc. (NYSE: RHT), leader mondiale nella fornitura di soluzioni open source, ha annunciato di essere entrata a far parte dell’Open Compute Project, iniziata varata da Facebook con l’obiettivo di realizzare una delle più efficienti infrastrutture di elaborazione al costo più contenuto possibile. In questo modo, Red Hat collaborerà con l’Open Compute Project e i suoi membri su tecnologie, design e sviluppo al fine di ridefinire il data center di nuova generazione.

Con l’Open Compute Project, Facebook si è imbarcata in una missione per la realizzazione di data centre che utilizzino il software open source con l’intenzione di condividere le sue tecnologie a mano a mano che evolvono. I data centre del progetto sono pensati per migliorare l’efficienza attraverso una riduzione dell’energia sprecata e del consumo, oltre al riutilizzo di risorse come ad esempio l’uso di calore proveniente dai sistemi per il riscaldamento dell’edificio. Con il primo Open Compute Project data center in Oregon, l’organizzazione ha ottenuto un aumento del 38% nell’efficienza energetica a un costo del 24% inferiore rispetto ad altre facility. Red Hat si è coordinata con numerosi clienti per prendere parte al progetto, a partire dalla certificazione di Red Hat Enterprise Linux su due sistemi basati sulle specifiche dell’Open Compute Project. Quale risultato di questa collaborazione, gli utenti di sistemi Open Compute Project-based sono in grado di utilizzare soluzioni Red Hat, compreso Red Hat Enterprise Linux, quali tecnologie certificate nei loro data centre.

Oggi, a New York, l’Open Compute Project ospita l’Open Compute Summit per promuovere tecnologie e innovazione per la definizione e la fornitura di questi data centre efficienti. All’evento, Brian Stevens, CTO e vice president engineering di Red Hat, terrà un keynote sull’impegno dell’azienda nei confronti del modello di sviluppo open source e la collaborazione sull’Open Compute Project.

“Red Hat è nata sui principi di apertura, collaborazione e contribuzione tecnologica che definiscono il modello di sviluppo open source”, commenta Stevens. “Con il progetto Open Compute, Facebook sta sfruttando la potenza del modello di sviluppo open source per ridefinire il modo in cui i data centre vengono progettati e realizzati. Con il nostro focus sull’innovazione e il valore per il cliente finale, era naturale prendere parte al progetto non solo per estendere i vantaggi dei prodotti Red Hat a questi sistemi, ma anche per favorire la diffusione delle tecnologie open source in generale”.

A seguito della certificazione del suo sistema operativo, Red Hat Enterprise Linux, l’azienda intende testare la piattaforma di virtualizzazione Red Hat Enterprise Virtualization. Inoltre, si prevede che le tecnologie storage recentemente acquisite verranno estese all’interno delle architetture Open Compute Project.

“Progetti come questo portano l’open source verso nuovi livelli grazie alla condivisione di informazioni e best practice su scalabilità, sostenibilità, costo ed efficienza del data centre facendo leva sulla conoscenza collettiva”, aggiunge Jay Lyman, senior analyst di The 451 Group. “Facebook e altri supporter dovrebbero essere premiati per l’impegno che favorisce la tecnologia e la credibilità open source con il coinvolgimento di Red Hat”.

Ulteriori informazioni sull’Open Compute Project sono disponibili all’indirizzo http://opencompute.org.