Red Hat Enterprise Virtualization, prestazioni da record

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Nel corso del 2010 Red Hat Enterprise Virtualization ha compiuto progressi significativi. Oltre ad aver distribuito Red Hat Enterprise Virtualization 2.2 e la prima release di Red Hat Enterprise Virtualization for Desktop, l’azienda ha annunciato che molte infrastrutture ”cloud” - come ad esempio quella di IBM - saranno implementate utilizzando la piattaforma di virtualizzazione Red Hat. Sono stati inoltre acquisiti numerosi nuovi clienti. Tra i vari successi si possono annoverare anche i positivi e ampi riscontri ottenuti da parte di stampa e analisti quali sul fatto che la gamma di prodotti di virtualizzazione Red Hat si è conquistata una posizione di forza sul mercato. Mantenendo questo slancio, Red Hat inaugura il 2011 con alcuni importanti risultati relativi alle prestazioni di virtualizzazione.

Analizziamo ora i progressi nel campo dei benchmark di virtualizzazione. Sia consultando relazioni “consumer” che navigando sui forum Internet, ci siamo resi conto che - al momento di scegliere i prodotti da acquistare – in genere tutti noi ci avvaliamo di test e opinioni esterne e la virtualizzazione in questo senso non fa eccezione. Per molti clienti infatti, i risultati dei benchmark delle prestazioni rappresentano un elemento fondamentale sia in fase di valutazione del prodotto che nel processo di acquisto.

Nel caso della virtualizzazione, fino ad ora non è stato possibile disporre di risultati di benchmark indipendenti. All’epoca in cui VMware era il principale vendor di virtualizzazione, le sue prestazioni venivano - non a caso - misurate con VMmark, strumento di benchmark dell’azienda. Tuttavia oggi che vi sono più fornitori e prodotti, è necessario stabilire un benchmark aperto e indipendente. Tale necessità sta cominciando a trovare riscontro con SPECvirt, il benchmark introdotto di recente e realizzato grazie a una collaborazione di fornitori di virtualizzazione, tra cui Red Hat, Microsoft, VMware e la Standard Performance Evaluation Corporation (SPEC). Attualmente questo è l’unico benchmark standard di settore in grado di misurare le prestazioni di virtualizzazione e scalabilità.

Il benchmark SPECvirt valuta la capacità di un sistema di ospitare macchine virtuali che eseguono applicazioni server tipiche (web, applicazioni, posta, ecc) ed è configurato per sembrare un vero e proprio ambiente client. Come descritto sul sito web di SPEC, il benchmark “misura la performance end-to-end di tutti i componenti del sistema, compresi hardware, piattaforma di virtualizzazione, nonché il sistema operativo e il software applicativo del guest virtuale. Il benchmark supporta la virtualizzazione dell’hardware e del sistema operativo, oltre agli schemi di partitioning hardware”.

La metrica per SPECvirt è SPECvirt_sc2010, un numero composto derivante dalle prestazioni delle applicazioni virtualizzate e dalla qualità del servizio (QoS) richiesta. Ogni risultato pubblicato mostra quante macchine virtuali siano state utilizzate per raggiungere lo SPECvirt_sc2010. Per semplificare la configurazione di riferimento, sei macchine virtuali - ognuna con una diversa applicazione - sono state raggruppate in una tile. La funzione benchmark aumenta il numero di tile implementate fino a che il parametro QoS non può più essere raggiunto o fino a quando il rendimento complessivo non aumenta.

Questa configurazione relativamente sofisticata offre un ambiente di test flessibile nonostante la capacità dei differenti benchmark di far “girare” applicazioni diverse (come web server o applicazioni server eterogenee) significhi che chi esegue il test deve fare attenzione a garantire che i raffronti tra prodotti siano validi. Inoltre, come con qualsiasi parametro di riferimento, è importante confrontare le diverse piattaforme hardware utilizzate: più potente è il sistema, più elevato dovrebbe essere il risultato.

Attualmente sono stati pubblicati solo cinque risultati SPECvirt. Quattro di questi relativi alla virtualizzazione Red Hat basata su hypervisor KVM e uno relativo a VMware, basato su ESX 4.1. E’ possibile visualizzare l’elenco completo dei risultati cliccando qui.

Nei due più recenti risultati - pubblicati da IBM nel novembre del 2010 - è stata utilizzata la piattaforma di virtualizzazione Red Hat Enterprise Linux 6, in esecuzione su server IBM xSeries:

  • IBM x3850: 64 core (128 thread), 2TB:

Risultato: 5466,58@336 (SPECvirt_sc2010@VM)

  • IBM x3690: 16 core (32 thread), 1TB:

Risultato: 1763,68@108 (SPECvirt_sc2010@VM)

Questi risultati sono stati realizzati sui più grandi sistemi mai realizzati, sui quali nessun vendor di virtualizzazione potrebbe operare ad eccezione di Red Hat che, grazie alla tecnologia KVM, sfrutta la potenza del kernel Linux. I risultati mostrano quanto rapidamente la performance della virtualizzazione sia in crescita. Il primo risultato, pubblicato nel giugno 2010 - che si basava su Red Hat Enterprise Linux 5.5 e un IBM x3650, decisamente ridotto in termini di dimensioni - ha ottenuto meno di un quarto delle prestazioni dei più recenti risultati. Infatti, il principale sistema di riferimento– IBM x3850 - non è ancora supportato da tutti i prodotti di virtualizzazione presenti oggi sul mercato a causa delle notevoli dimensioni della sua memoria e della configurazione della CPU.

Nel 2011 ci auguriamo che si incrementi ulteriormente la serie di risultati SPECvirt pubblicati riguardanti sistemi di varie dimensioni che eseguono una gamma di applicazioni server virtuali diverse. Non vi è dubbio che si verificherà il superamento tra i vari fornitori, il che comporterà un più rapido sviluppo della tecnologia di virtualizzazione e soluzioni migliori per i clienti. Inoltre, sono stati definiti altri due criteri di riferimento SPECvirt che misurano le prestazioni per watt di energia consumata da server e lo storage. Nonostante il consumo di energia sia un fattore vitale per i reparti IT, a tutt’oggi non sono stati ancora pubblicati risultati con questi criteri. C’è ancora molto lavoro da fare per fornire ai clienti risultati di benchmark completi che consentano di scegliere la soluzione di virtualizzazione più appropriata al loro ambiente, ma SPECvirt è sicuramente sulla buona strada per colmare questa necessità.

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