Sondaggio Red Hat: le aziende italiane sono pronte all’adozione diffusa dell’AI, nonostante lacune di competenze, costi elevati e “shadow AI”

  • Per il 76% degli intervistati, l’Italia ha il potenziale per diventare una potenza globale dell’AI entro tre anni
  • Le organizzazioni del nostro Paese prevedono un aumento medio degli investimenti in AI in crescita di oltre il 30% entro il 2026, anche se l'86% al momento non sta generando valore per i clienti
  • Il 40% ammette l’esistenza di una significativa carenza di competenze AI, 
    con un dato decisamente inferiore alla media EMEA (70%)
  • Il 93% afferma di riscontrare un problema di “shadow AI”
  • La sovranità del cloud è un fattore cruciale anche se l’AI domina le conversazioni, con controllo e autonomia delle operazioni come fattori trainanti
MILANO -

Red Hat, Inc., leader globale nella fornitura di soluzioni open source, ha annunciato i risultati di una nuovo sondaggio che evidenzia quanto l’intelligenza artificiale sia rilevante nelle strategie IT delle organizzazioni italiane1. I risultati rivelano che le organizzazioni del nostro Paese prevedono di aumentare gli investimenti in AI in media del 35% entro il 20262

Alla domanda sulla strategia IT della propria organizzazione per i prossimi 18 mesi, l’AI occupa il terzo posto per gli intervistati italiani, con il 41%3 delle risposte, immediatamente dietro sovranità (45%)3 e ottimizzazione di costi (43%)3.

Tuttavia, l’86%4 delle realtà intervistate riferisce di non aver ancora generato valore per i clienti dai propri investimenti in AI5.

Per superare queste sfide e contribuire a trasformare le ambizioni in realtà, le organizzazioni italiane stanno adottando l’open source in tutte le aree della strategia IT. Il sondaggio mostra che il software open source aziendale è considerato importante per la strategia AI dal 70%6 degli intervistati, un dato di poco inferiore rispetto agli ambiti di sicurezza (77%)11, cloud ibrido e multi-cloud (76%)11 e sovranità (73%)11.

Intelligenza artificiale: un lavoro in corso

La priorità principale per gli intervistati italiani è il riallineamento della strategia cloud per l’AI (56%)3, seguita dall’ottimizzazione dei costi (55%)3 e dalla necessità di garantire una strategia AI trasparente e aperta (52%)3. Seguono a ruota sovranità dell’AI (51%)3 e sicurezza (50%)3.

Mantenere e sviluppare i talenti giusti rimane una sfida, con le competenze personali e umane indicate come l’aspetto più urgente da affrontare per il 49%3 degli intervistati italiani, seguite da competenze di sicurezza (43%)3, strategiche e di business (41%)3. Le competenze in materia di intelligenza artificiale seguono da vicino, con il 40%3. In questo specifico ambito, la priorità principale per i leader IT e AI italiani è rappresentata dall’educazione del business all’uso dell’AI e dal collegamento dell’AI ai dati aziendali, entrambe con il 55%, seguite dall’utilizzo efficiente delle funzionalità dell’AI (40%).

La totalità degli intervistati italiani riscontra barriere all’adozione dell’AI, legate in particolare alla mancanza di un chiaro valore aziendale o ROI (31%), alla disponibilità di infrastruttura o risorse insufficienti (31%) e alla persistenza di un netto isolamento tra dipartimenti di intelligenza artificiale e dipartimenti IT (29%).

Inoltre, il 93%7 degli intervistati riferisce di riscontrare un problema di “shadow AI” – ovvero, di uso non autorizzato di strumenti di AI da parte dei dipendenti.

Fiducia frenata dalla complessità: il ruolo fondamentale dell’open source 

La fiducia nel potenziale dell’Italia sullo scenario mondiale dell’AI è relativamente alta: il 76% degli intervistati concorda sul fatto che il nostro Paese ne sia già una potenza globale o abbia il potenziale per diventarlo entro tre anni8. Si tratta però di un dato inferiore rispetto a molte altre nazioni europee, tra cui spiccano la Spagna con il 99%, seguita da Svezia, Germania e Paesi Bassi, con il 98%9. Tra i motivi principali che limitano l’ascesa dell’Italia alla preminenza dell’AI, gli intervistati citano l’assenza di giuste politiche e strategie governative (50%), la mancanza di finanziamenti pubblici sufficienti (48%) e una generale carenza di talenti (42%)10

Il cloud continua a occupare un posto di rilievo nelle priorità IT, con l’AI che aggiunge complessità e carichi di lavoro che necessitano di essere allineati alle strategie cloud in evoluzione. Le barriere all’adozione del cloud persistono: tra queste, gli intervistati indicano silos interni (41%)3, resistenza dei dipendenti al cambiamento (40%)3 e scarsa chiarezza del ROI (38%)3.

Approfondendo il tema della sovranità del cloud per i prossimi 18 mesi, gli intervistati italiani stanno dando priorità alla trasparenza e verificabilità (58%)3, alla sicurezza della supply chain del software (57%)3 e alla continuità di servizio e supporto (47%)3.

 

Citazioni

Rodolfo Falcone, Country Manager Italia, Red Hat

 “I risultati del sondaggio di quest’anno in Italia mostrano il divario ancora esistente tra ambizione e realtà. Le aziende stanno investendo in modo sostanziale nell’intelligenza artificiale, ma solo poche stanno attualmente generando valore per i propri clienti. Nel passaggio dalla sperimentazione alla produzione sostenibile, le competenze di business e l’integrazione con i sistemi aziendali devono essere chiare e definite per poter effettivamente spianare la strada al raggiungimento di valore dall’AI”. “Se la ‘shadow AI’ pone rischi di fughe di dati e mancata conformità, indica però anche che i dipendenti sono desiderosi di innovare: guardando a come usano l’AI, i leader aziendali possono capire dove servono nuove funzionalità o maggiore educazione sulle capacità esistenti. L’utilizzo di software open source e gli standard comuni rappresentano un punto di forza per incrementare la collaborazione e la condivisione delle migliori pratiche e favorire maggiore flessibilità. L’open source continuerà quindi a rivestire un ruolo di primo piano per rendere gli investimenti in AI e cloud ibrido più efficienti e sostenibili.”

Hans Roth, Senior Vice President & General Manager EMEA, Red Hat.

“Le organizzazioni desiderano un maggiore controllo operativo e resilienza IT per adattarsi ad un mondo in costante rivoluzione. I risultati del sondaggio, così come le conversazioni quotidiane con i nostri clienti, mettono la sovranità al primo posto sia per la strategia cloud delle aziende che per le opportunità emergenti nell’ambito dell’intelligenza artificiale”. “L’open source è centrale in questo cambiamento in quanto fornisce alle aziende la trasparenza e la flessibilità per innovare rapidamente senza compromessi. Red Hat aiuta le aziende a mantenere la libertà di scelta su dove conservare i propri dati, su come gestire la propria infrastruttura e con chi collaborare. La sovranità e la resilienza derivano dagli ecosistemi, non dai silos. La missione di Red Hat è quella di abilitare qualsiasi modello, qualsiasi acceleratore e qualsiasi cloud, ponendo la fiducia al centro. ”

 

1Metodologia: la ricerca, condotta da Censuswide tra il 13 e il 17 agosto 2025, ha coinvolto 9097 responsabili e direttori IT (compresi i ruoli relativi alle infrastrutture e alle infrastrutture cloud) e ingegneri AI (compresi ingegneri software in AI/ML, ingegneri NLP e LLM e data scientist) di aziende con oltre 500 dipendenti in tutta l'area EMEA (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Svizzera, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito). Di questi, 100 provengono dall’Italia. Censuswide aderisce e impiega membri della Market Research Society e segue il codice di condotta MRS e i principi ESOMAR. Censuswide è anche membro del British Polling Council.

 2Quasi un quarto degli intervistati (24%) prevede di aumentare gli investimenti del 51-75%, mentre il 42% prevedono aumenti del 21-50%. Un terzo (33%), invece, prevede di aumentare gli investimenti solo tra il 5 e il 20%. Nessuno degli intervistati prevede un aumento degli investimenti superiori al 75%o sotto il 5%, ma l’1% riferisce di non prevedere nessun aumento. 

 3Combinazione delle risposte “Fortemente d'accordo” e “Abbastanza d'accordo”.

4 Somma percentuale di coloro che non hanno selezionato “Fase 5: Generare valore per i clienti” alla domanda “In quale fase di adozione dell’AI si trova la tua organizzazione, se applicabile? Seleziona l’opzione più appropriata”.

5Agli intervistati è stato chiesto di selezionare la fase che meglio si addice alla loro organizzazione:  

Il 6% degli intervistati in Italia si trova nella fase 1 - creare consapevolezza sull'AI.

Il 22% degli intervistati in Italia si trova nella fase 2 - preparazione all'AI.

Il 32% degli intervistati in Italia si trova nella fase 3 - esplorazione dei casi d'uso dell'AI.

Il 26% degli intervistati in Italia si trova nella fase 4: massimizzare l'investimento nell'AI.

Il 14% degli intervistati in Italia si trova nella fase 5: generare valore per i clienti.

Quando interrogati sul futuro, il 12% degli intervistati ha risposto che spera di generare valore per i clienti entro cinque anni. 

 6Combinazione delle risposte “Molto importante” e “Abbastanza importante”.

 7Combinazione di tutte le opzioni di risposta “Sì”.

8 Combinazione delle risposte  “Sì, la mia nazione lo è già” e ‘Non ancora, ma la mia nazione ha il potenziale per diventarlo nei prossimi tre anni”.

 9Il 36% degli intervistati ritiene che l’Italia sia già una potenza globale leader nel campo dell'AI, mentre il 40% ritiene che potrebbe diventarlo entro tre anni.

10La Spagna ha registrato la percentuale più alta di intervistati che ritengono che il proprio Paese sia, o abbia il potenziale per diventare, una potenza globale nel campo dell'AI (99%), seguita da Svezia, Germania e Paesi Bassi (tutte al 98%). L'Italia ha registrato la percentuale più bassa con il 76%.

11Tra il sottogruppo di intervistati che non ritengono/non sono sicuri che il proprio Paese sia, o possa diventare, una potenza globale leader nel campo dell'IA nei prossimi tre anni.

 

 

Ulteriori risorse

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In breve

Secondo un nuovo sondaggio Red Hat, l'AI è la priorità assoluta per le strategie IT in Italia, ma solo il 14% delle organizzazioni sta generando valore per i clienti. 

Mentioned in this article

Intelligenza artificiale (AI), cloud ibrido, sovranità, virtualizzazione, sicurezza

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