Prima che vi parli del libro, ecco
cosa mi è stato detto al colloquio:
"Ha presente Dan Aykroyd, quando dice:
Siamo in missione per conto di Dio?"

"Ci si sente così."

Avevo più o meno capito, ma non sapevo
cosa significasse di preciso.

Dopo qualche mese in Red Hat,
inizia ad essere più chiaro.

Viviamo in un mondo in cui
il lavoro deve avere uno scopo,

una missione precisa.

Non si può pianificare in maniera
centralizzata, prendendo informazioni,

affidandole a persone capaci,
e aspettando i risultati.

Non funziona più così.

Per molti aspetti, questo libro è un
esempio concreto della cultura di Red Hat,

se pensiamo a quante persone
hanno collaborato, dall'inizio alla fine.

Non è stato un progetto esclusivo di Jim,
non avrebbe voluto realizzarlo da solo.

Un CEO non dovrebbe agire dall'alto,
ma essere l'elemento catalizzatore,

che allinea le fuzioni dell'organizzazione
perché operino indipendentemente.
L'organizzazione aperta è un ambiente
il cui punto centrale è la partecipazione.

L'organizzazione aperta è un modello
aziendale pratico, non solo teorico.

È un'azienda fatta di persone vere,
che raccontano storie vere.

Giunto a Red Hat, ho trovato un'azienda
diversa, il cui metodo mi sembrava caotico

ma poi ho capito che è un metodo
di gestione aziendale efficace.

È con questo esempio che spieghiamo
l'applicazione dei nostri principi.
Per me, scrivere il libro secondo
il metodo di Red Hat è stata una conferma.

Abbiamo usato i principi descritti
ne "L'organizzazione aperta".
Pur gestendo 8.000 persone, Jim partecipa

rispondendo alle conversazioni via email,

ascoltando la gente comune, per così dire.
È sorprendente vederlo in azione.

Sto per rispondere a una chiamata.

Ha un numero di riferimento
e un codice cliente?

Sì, ho un codice cliente.
Lei è il CEO?

- Sì, è così.
- Wow.