Cosa sono i big data?
I metodi di elaborazione tradizionali sono inadatti a gestire le dimensioni o la complessità dei big data, di fatto contraddistinti dal loro volume, dalla loro varietà e dalla loro velocità (note come le "tre V"). Il volume fa riferimento alle loro dimensioni, la varietà indica l'ampia gamma di formati non standard e, infine, la velocità allude alla necessità di elaborarli in maniera rapida ed efficiente.
Perché i big data sono così importanti?
Affinché i dati apportino benefici effettivi devono poter essere protetti, elaborati, compresi e utilizzati. Solo un'efficiente gestione dei big data permette di sfruttare le informazioni in tempo reale per migliorare i processi aziendali. L'elaborazione dei dati in tempo reale è uno degli obiettivi strategici principali delle aziende che puntano a offrire valore ai clienti in modo coerente e lineare, oltre a essere una delle caratteristiche cruciali dell'edge computing. Sono infatti questi dettagli estrapolati dai big data a consentire di ridurre i costi, migliorare l'efficienza e scoprire nuovi modi per accrescere i profitti ampliando il portafoglio clienti.
Analisi dei big data e ottimizzazione IT
L'analisi dei big data consiste nel raccogliere tutti i raw e dark data e trasformarli in informazioni comprensibili e utilizzabili. I dark data sono dati raccolti durante le normali attività aziendali che devono essere archiviati e protetti a fini di compliance. Benché spesso sottostimati, questi dati possono, insieme ad altri, includere informazioni utili ad apportare miglioramenti in azienda.
Anziché gestire i problemi in un secondo momento, le informazioni contenute nei big data ti permettono di prevenirli, risparmiando. Attraverso l'analisi dei modelli di dati è possibile anticipare, anziché indovinare, i comportamenti e le esigenze dei clienti, accrescendo il fatturato.
I software analitici devono essere eseguiti all'interno di un'architettura flessibile, completa e affidabile per essere realmente efficaci, ecco perché ottimizzare l'infrastruttura IT è imprescindibile. La continuità nella raccolta, nell'analisi e nell'utilizzo dei dati va mantenuta anche quando lo stack tecnologico cambia.
Data Lake, data swamp e storage di big data
Un Data Lake è un repository che archivia copie esatte o semi-esatte dei dati in un'unica posizione. I Data Lake sono sempre più diffusi nelle aziende alla ricerca di un repository globale e di grandi dimensioni per gestire i propri dati e di una soluzione più conveniente rispetto ai database.
Grazie ai Data Lake è possibile ottenere una panoramica non raffinata dei dati. Ciò consente agli analisti più esperti di perfezionare le tecniche di analisi al di fuori dello storage di dati tradizionale (come un data warehouse) e in maniera indipendente da qualsiasi system-of-record, ovvero da una qualsiasi sorgente di dati autorevole per un determinato elemento di dati. Per permettere agli analisti più competenti di continuare a esplorare nuovi metodi di analisi dei dati, perfezionandone le tecniche, disporre di un Data Lake diventa fondamentale.
Senza una manutenzione continua dei Data Lake e un piano che ne regoli l'accesso e l'utilizzo, Senza tutto questo, i dati rischierebbero di diventare inaccessibili, ingombranti, costosi e quindi, inutili. I Data Lake che non sono accessibili agli utenti vengono definiti "data swamp", ovvero "paludi di dati".
Le varie unità aziendali (BU) delle grandi organizzazioni hanno esigenze specifiche in termini di dati. Ognuna di esse, per analizzarli, deve competere in qualche modo per poter accedere ai dati e all'infrastruttura necessaria. Esiste dunque un problema di risorse, a cui i Data Lake non sono in grado di porre rimedio. Ciò che può risolvere il problema è, invece, isolare il carico di lavoro multi-tenant con un contesto di dati condivisi. Cosa significa?
In pratica questa soluzione consente alle organizzazioni di ridurre il numero di copie condivisibili tra le BU tramite la containerizzazione o la virtualizzazione degli strumenti di analisi dei dati. In questo modo non occorre più creare una copia dei dati ogni volta che una nuova unità aziendale ne richiede l'accesso, né tantomeno scrivere gli script necessari per copiare i dati e far funzionare tutto.
Gli ostacoli dell'IT all'integrazione dei big data
I big data rappresentano una sfida all'integrazione agile. Come è possibile condividere i dati tra più unità aziendali senza violare gli accordi sul livello di servizio? Come si possono sfruttare al massimo i dati a disposizione?
Benché stimolante, l'analisi dei big data è un'operazione complessa. I data scientist si occupano dell'analisi dei dati per offrire all'azienda informazioni e raccomandazioni utili e, per agevolarli, i data engineer sono responsabili di identificare, assemblare e gestire gli strumenti necessari in un flusso di dati. Il team amministrativo che gestisce l'infrastruttura, infine, deve assicurarsi di fornire i servizi di base. Ogni singola fase presenta delle sfide in termini di integrazione, capacità di storage e riduzione dei budget IT.
Se cerchi una soluzione di integrazione, devi accertarti che:
I tuoi dati siano affidabili e che sia presente un'unica versione
La tua capacità di storage sia adeguata e che lo storage basato sull'hardware non frammenti le informazioni ostacolandone l'individuazione, l'accesso e la gestione
La tua architettura sia in grado di assecondare la costante evoluzione delle tecnologie dei dati
I vantaggi offerti dal cloud siano sfruttati al massimo
I tuoi dati siano protetti e che sia stato predisposto un piano di sicurezza per i big data.